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Immagine del redattoreVanessa Daviddi

Fotoinvecchiamento: come fare per prevenirlo

Aggiornamento: 9 mar

Una pelle ambrata dona tutti. Tuttavia, l'esposizione solare, oltre ad avere vantaggi e benefici, può avere anche numerosi effetti negativi sulla pelle, alcuni dei quali diretti e immediati come l'eritema, altri tardivi e indiretti come il fotoinvecchiamento.


Cosa causa il fotoinvecchiamento

A provocare il fotoinvecchiamento sono i raggi UV-A che, a differenza dei raggi UV-B, raggiungono il derma dove provocano la rottura delle fibre di collagene ed elastina e attivano le metalloprotenasi, una famiglia di enzimi responsabili della degradazione delle proteine del derma.


I risultati di questo processo sono:

  • inspessimento della cute

  • aumento delle rughe cutanee

  • dilatazione dei capillari

  • formazione di cheratosi senili

Non tutte le persone sono soggette allo stesso modo al fotoinvecchiamento. La sensibilità all'azione dei raggi solari dipende dal fototipo. I fototipi I e II hanno una sensibilità più elevata.

Come prevenire il fotoinvecchiamento

I raggi UV-A sono presenti tutto l'anno e non vengono schermati né dai vetri, né dalle nuvole.

L'unico modo per contrastare la loro azione negativa è con i filtri solari, che andrebbero utilizzati 365 giorni su 365.


Affinché il filtro solare possa svolgere in modo efficace la sua funzione è necessario applicarlo in modo omogeneo sulla pelle e rinnovare la sua applicazione più volte durante la giornata.


In commercio esistono polveri minerali con SPF 50+ che è possibile applicare sopra al make up, acque spray da vaporizzare sul viso con fattore di protezione 50+ e fondotinta con SPF.



Quali sono i principali filtri solari UV-A

I filtri solari sono molecole in grado di assorbire, riflettere o disperdere i raggi solari. Si dividono in filtri fisici e filtri chimici.


I filtri fisici sono il biossido di titanio (attivo contro i raggi UV-B), l'ossido di zinco, il talco e il caolino e agiscono riflettendo e disperdendo i raggi solari.


I filtri chimici sono i derivati del benzofenone e del dibenzoilmetano e agiscono assorbendo in modo selettivo le radiazioni solari.


I filtri fisici vengono utilizzati per diminuire la percentuale dei filtri chimici all'interno del cosmetico solare.





Gli ingredienti cosmetici per contrastare il fotoinvecchiamento

I cosmetici rappresentano un valido aiuto per prevenire e contrastare il fotoinvecchiamento.


Tra le sostanze funzionali da utilizzare sia prima, sia dopo l'esposizione solare abbiamo la vitamina E, la vitamina C e la vitamina B3.


La vitamina E ha una spiccata azione antiossidante, protegge la pelle dal danno ossidativo e assorbe parte dei raggi UV. I suoi effetti principali sono quelli di:

  • ridurre il rischio di eritema e di edema fotoindotto

  • migliorare l'idratazione cutanea

Il momento migliore per applicarla è dopo l'esposizione solare.


La vitamina C è senza dubbio la regina degli antiossidanti, contrasta la formazione dei radicali liberi, che aumenta con l'esposizione solare e ne favorisce l'eliminazione. I suoi effetti principali sono quelli di:

  • favorisce la sintesi di collagene

  • inibire la sintesi di tirosina, amminoacido precursore della melanina, per questo ha una buona azione schiarente sulla pelle


Il momento migliore per applicarla è prima dell'esposizione solare.


La vitamina B3, conosciuta anche come niacinamide, migliora l'idratazione della pelle e la sua densità.

I suoi effetti principali sulla pelle sono quelli di:

  • sostenere l'attività dei fibroblasti, responsabili della sintesi di collagene

  • stimolare la sintesi dei principali componenti del film idrolipidico

  • inibire il passaggio della melanina ai cheratinociti, contrastando cos', la formazione delle macchie cutanee

Si può applicare la vitamina B3 sia prima, sia dopo l'esposizione solare.


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Fonti e riferimenti

Reparto dermocosmetico guida al cross selling edizioni Edra

Come sono fatti i cosmetici di Giulia Penazzi ed. Edra

Effects of vitamin C vs. multivitamin on melanogenesis: comparative study in vitro and in vivo https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1365-4632.2009.04336.x


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